Le simpatiche vicende di una “normale” studentessa


La giovane Studentessa si affrettava per arrivare in tempo alla fermata dell’autobus. Nella sua mente si accavallavano tanti pensieri, quali: “Perché i professori scelgono orari così strani per le lezioni?” oppure “Chissà in che condizioni sono i miei capelli dopo questa corsa?”. Nel frattempo non si accorge che l’autobus per l’università le sta passando proprio sotto al naso, nello “slalom” per raggiungerlo finisce anche per rompere lo zainetto carico di libri, dispense e quaderni.
In effetti  sarebbe dovuto accadere prima o poi che si rompesse, di certo il suo zainetto non era esente dalle leggi delle fisica! Ma da buona ottimista quale era, sperava che il suo zaino non scegliesse momento tanto inopportuno per abbandonarla.
Comunque non tutti i mali vengono per nuocere perché proprio a causa dello zaino che cade rovinosamente a terra, l’autista la nota e si ferma. Questo però non basta a sollevare l’umore della studente, troppo scoraggiata dagli ultimi avvenimenti, perciò una volta seduta nel pullman si lamentava mentalmente della sua situazione, era persino affamata perché aveva dovuto saltare il pranzo!
La compagna di viaggio che le era capitata era una persona abbastanza socievole, perciò per non pensare ulteriormente ai suoi problemi inizia a chiacchierare. Scopre che la ragazza in questione è una sua collega, un anno più grande di lei e frequentano la stessa facoltà. “Apriti cielo!” pensa la nostra amica Studente “sicuramente riuscirò a carpire dei consigli utili”.  L’autista un tipo curioso e chiacchierone deve aver fatto la stessa pensata perché si gira e rivolgendosi alla Studentessa dirà una frase che difficilmente dimenticherà: “La signorina è doppiamente fortunata, non solo ha trovato l’autista che si è fermato, ma pure la collega che la consiglia!”.
La nostra amica studente non poté non cogliere l’ironia della situazione, questo l’ha portata a riflettere su una questione apparentemente banale ma determinante nella vita delle persone.
Chi stabilisce se la nostra giornata sia bello o brutta, triste o felice siamo sempre e solo noi. Non possiamo dare la colpa alle circostanze o a una forza superiore, è il nostro atteggiamento e il modo in cui guardiamo le cose a fare la differenza.  La studentessa avrebbe potuto continuare a lamentarsi per aver fatto tardi, tenere il broncio per lo zaino rotto ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, ha preso l’autobus per seguire la lezione e comunque i libri non sono stati danneggiati.
La stessa identica dinamica è in funzione per gli eventi di grande portata, non solo per i piccoli accadimenti quotidiani. Molti cristiani vivono erroneamente nell'illusione che cominciare un cammino con Dio porti alla statica conseguenza in cui tutto andrà bene, secondo i NOSTRI PIANI basandoci sul NOSTRO PUNTO DI VISTA.
Vi chiederete a questo punto, cari lettori, cosa centra tutto questo con la vicenda della studentessa?! Ebbene, il cammino di un cristiano può essere paragonato alla vita di uno studente universitario che comincia con tanta esuberanza ed entusiasmo il suo nuovo percorso, ma si carica di troppi pesi che non può portare da solo nel suo piccolo zainetto, le lezioni sono molte e diventa impegnativo seguirle, tutto l’affanno può far perdere di vista l’obiettivo finale e con quanto gioia si ha iniziato.
Non ci accorgiamo della voce di Dio che ci incoraggia tutto il tempo, ci dimentichiamo che è sempre pronto ad aiutarci e a fermare “l’autobus” di cui abbiamo bisogno per giungere alla tappa successiva. Affidandoci completamente a Dio impariamo a guardare tutto in un’altra prospettiva perché “sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio” (Ro 8:28).

Sara

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