Alice e Pippo, due cuori speciali

Parte quarta: ritorno a casa
Firenze era più vicina e il racconto di Enrico era terminato; non c’era più nulla da aggiungere e non c’era più nulla da sistemare.
Enrico si sentiva svuotato, stanco, sporco, aggravato e senza più vitalità.

Ora capiva meglio il suo rifiuto verso la piccola Alice

Ma, non si era liberato di questi sentimenti di rifiuto verso quell’esserino, piuttosto, la cosa sembrava ancora più difficile e insopportabile.
Si sentiva intrappolato e messo con le spalle al muro, incapace di cambiare le cose e incapace anche di ignorarle.
Era sicuro che tutta la sua vita sarebbe crollata, compreso quel prezioso matrimonio, l’unica cosa bella che la vita gli avesse regalato, la sua Michaela.
Tutto sarebbe finito. Lei aveva insistito a volere quella gravidanza nonostante sapesse della malattia del bambino. Enrico non si sentiva in grado di proseguire ignorando.
Era arrivata la fine.
E mentre constatava tutto ciò, il braccio del signor Pietro gli si poggiava sulle spalle:
“Oh caro Enrico, quanto dolore c’è nel tuo cuore! E quanto male hai interpretato le situazioni intorno a te! Oggi il Signore mi pone al posto del tuo nonno Franco, per parlare al tuo cuore!”, gli disse il nonnino con voce commossa.
Enrico non lo guardò, sapeva che non avrebbe retto quello sguardo così amorevole.
“Le ultime parole che ti ricordi di Pippo sono la chiave di tutto! GESU’ TI AMA.
E non voleva essere un modo di dire. Pippo in quel momento ti ha perdonato, come Cristo ha perdonato i suoi aguzzini! Pippo era in grado di avere quel rapporto personale di cui ti ho parlato all’inizio! Pippo aveva fatto suo il messaggio dell’Evangelo e aveva creduto semplicemente a Gesù, con la semplicità di cui sono dotate queste persone!”.
Enrico non riusciva a sollevare lo sguardo.

“Con la piccola Alice, Dio vuole darti la possibilità di riscattati e di intraprendere assieme a lei e a tua moglie la via della salvezza!”

Enrico si ricompose, si asciugò il viso Dalle lacrime e decise di guardare il nonnino con la speranza di non trovare nei suoi occhi giudizio, o rimprovero.
Nell’ultimo tratto di strada ferrata, Enrico e il signor Pietro parlarono ancora in maniera animata.
Il nonnino mostrava ad Enrico quanto Gesù ami ogni persona, sia essa normale o meno, sia essa intelligente o meno, sia essa per bene o malfattore.
“Gesù ama tutte le Sue creature, ma vorrebbe costruire con ognuna di loro un rapporto personale, non una serie di regole e di modi di dire religiosi! Gesù si è sacrificato per ottenere questo risultato: ogni persona, piccola o grande, intelligente o meno, ricca o povera, può raggiungere la salvezza dell’anima sua e la pace interiore, soltanto per fede e credendo in questa opera di sacrificio e di amore del Cristo”.
Enrico cominciava a fare domande. Così, il nonnino tirò fuori dalla tasca una Bibbia, dalla quale cominciò a leggere versi pieni d’amore e di speranza, che arrivarono al cuore di Enrico, profondamente!
Il pentimento e il desiderio di mettere tutto in ordine, conquistarono il cuore di Enrico che decise di chiedere perdono e di essere riconciliato con tutti, e soprattutto con Dio!
“Ora, caro Enrico, dopo questa preghiera che insieme abbiamo fatto, chiedendo perdono a Dio e accettando la Sua offerta di riconciliazione nella Persona di Gesù, tu sei diventato figlio di Dio! Questo significa che puoi iniziare una nuova vita e puoi affrontare la tua vita con Gesù e con nuovo coraggio! Sapendo, mio caro, che ogni cosa ha un perché e che Dio conosce ogni cosa! Egli sa che la nascita della piccola Alice ti ha posto in ginocchio e ti ha costretto a guardare indietro per la riconciliazione e avanti per il futuro!”.


Prossima fermata:Firenze!

“Ecco, Enrico, ti regalo questa Bibbia e ti chiedo di leggerla più che puoi!
Vai a casa e abbraccia le tue donne! Hanno bisogno di te, del tuo calore e della tua protezione! Sono persone, a cui tu potrai spiegare la salvezza e crescere insieme verso il futuro su questa terra e il futuro eterno!”, mentre gli mise la Bibbia in una mano e con l’altra gli strinse forte il braccio,
“Il Signore ti benedica e ti renda un buon padre di una bambina preziosa!”.
“Grazie, nonno Pietro, grazie infinitamente! I miei occhi erano velati, il mio cuore era indurito, la mia mente era deviata. e mi mancava tanto un nonno come te!!! Il Gesù di Pippo si è rivelato alla mia vita e ora posso andare avanti! Grazie ancora! Ti telefonerò presto per un altro prezioso tragitto in treno, ok?!”.
Il nonnino sorridente si girò e, sostenuto dal suo bastone intarsiato, scese i gradini con passo deciso.
Verso casa
“Non vedo l’ora di tornare a casa!” diceva tra sé Enrico, mentre si trovata sul treno di ritorno a casa.
“Stavo perdendo tutto! Stavo commettendo lo stesso errore, con la piccola Alice, come con Pippo. Dio mio, quanto sei stato buono e paziente con me! Aiutami, perché voglio recuperare il tempo perduto e voglio amare Michaela e Alice nella maniera in cui oggi mi sono sentito amato io”
e perdendosi con lo sguardo nel bellissimo tramonto arancio, sussurrò: “Arrivo, piccole donne mie! Gesù ha fatto del mio cuore di pietra un cuore di carne che batte per voi!”
L’amore di Gesù ha trasformato una vita e ha dato speranza ad una famiglia, e ha usato la piccola Alice per arrivare dove nessuno poteva!
Pippo e Alice, due cuori speciali!
Esther Kaptein

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