IL KAIROS DI DIO


Da circa 10 anni sono coinvolto nell'insegnamento alla scuola biblica in Inghilterra (IBTI) e spesso gli studenti hanno difficoltà a riconoscere od accettare i tempi di Dio per la loro vita. Hanno la certezza della chiamata ma non riescono ad accettare i tempi di Dio.

La pressione che la nostra generazione affronta ogni giorno è quella di dover dimostrare di essere qualcuno ed esiste una gara a chi fa vedere di più: il proprio successo, i viaggi, le lauree e tutto viene ‘postato’ in modo da essere considerati come uomini e donne di rilevanza.

La paura preminente è quella di sprecare o perdere tempo, si vive con l’ansia di guardarsi indietro e rendersi conto che in realtà abbiamo fallito e non costruito nulla.

Uno degli attributi di Dio è quello di non essere soggetto a nessun limite di tempo e spazio; Dio è infinito, Dio è eterno (Salmo 90:2). Quindi mentre noi siamo influenzati dal nostro passato ed affrontiamo il nostro presente in base ai nostri piani futuri, Dio vive in un eterno presente ed ha un piano ben specifico per i Suoi figli. Nel libro dei Proverbi, al capitolo 16 verso 1 leggiamo che possiamo pianificare il nostro futuro come ci sembra più giusto ma l’ultima parola spetta al Signore che, vivendo in un eterno presente, è l’Unico che sa cosa è davvero giusto per noi (Romani 8:28; 12:2).


Non voglio addentrarmi in un concetto troppo filosofico di ‘tempo’, ma se siete interessati potete leggere Sant’ Agostino ed il suo punto di vista. Nella nostra lingua italiana la parola ‘tempo’ viene utilizzata in più ambiti, il Greco biblico usa due parole differenti. La prima è ‘cronos’ (Κρόνος) dal quale abbiamo il tempo lineare o cronologico, più narrativo che ci da la sequenza degli eventi. Il secondo è “kairos” (καιρός) che invece ha più l’idea di un tempo specifico ed opportuno. Questo secondo significato è il più rilevante nella vita di un credente perché sono gli episodi ed avvenimenti, come i colpi di scena di un film, che Dio stabilisce per stravolgere le nostre vite; Il KAIROS di DIO.


Nella vita di Simone figlio di Giovanni, chiamato anche Cefa che si traduce Pietro (Vangelo di Giovanni 1:42) c’è un momento in cui viene travolto dal KAIROS di Dio. La storia è citata nel Vangelo di Luca 5:1-11. Lui, un giovane pescatore, che ha fatto di questa professione l’unica ragione di vita. Proveniente da un piccolo villaggio di Betsaida (Vangelo di Giovanni 1:44) ma probabilmente trasferito a Capernaum per motivi di lavoro, si trova in questo episodio in riva al mare di Galilea (o lago di Gennesaret) a lavare le proprie reti e con le due barche ferme: avevano lavorato tutta la notte e non avevano pescato nulla. Questo apparente fallimento si rivelerà essere lo strumento usato da Gesù per rivelare a Pietro lo scopo di Dio per la sua vita.


Il fallimento del passato è lo strumento di Dio per rivelarti la Sua volontà ed il Suo scopo per la tua vita.
Gesù rimette tutto nel posto giusto: Pietro sulla barca, la barca non a riva ma in acqua e le reti pronte per essere gettate e non lavate. Lo scenario è lo stesso dell’inizio ma questa volta Gesù è sulla barca con Pietro ed il tempo è quello giusto, quello opportuno, il KAIROS di Dio. Dio ti richiederà di ripetere qualcosa che hai già fatto nel passato ma non era il momento giusto, però ora alla Sua parola sarà differente.


A questo punto Gesù da un comando a Pietro “prendi il largo” e sarà appunto a largo che ci sarà quello che verrà definita la pesca miracolosa. In realtà il mare di Galilea è famoso per essere ancora oggi ricco di pesce quindi il vero miracolo è che Pietro non riuscì a pescare nulla la notte precedente. Dio può programmare un tuo fallimento affinché tu possa capire che devi dipendere da Lui soltanto ma anche realizzare quale sia la tua vera chiamata: prendere il largo con Lui. Quando prendi il largo con Gesù, ti viene rivelata la tua vera chiamata: essere pescatori di uomini. Certo, Gesù poteva dire a Pietro quella mattina mentre lavava le reti “non ti preoccupare perché da oggi in poi tu non sarai più un pescatore ma ho un’altra idea per te”. Invece, Gesù lo invita a prendere il largo! Solo prendendo il largo alla Sua presenza  comprendiamo il vero scopo della nostra vita.


Da questo momento la vita di un certo sconosciuto, Simone figlio di Giovanni, un giovane pescatore proveniente da un piccolo villaggio della Galilea si scontra con il KAIROS di Dio. Mentre Pietro si trova a riva scoraggiato ed invaso dal senso di fallimento, Gesù si avvicina e lo chiama perché Lui sa che sarà Pietro a distanza di anni a stare davanti a migliaia di persone, durante la festa di Pentecoste (Atti 2) a predicare la potenza del Vangelo, la buona notizia, la vita, morte e resurrezione di Gesù il Cristo e vedere tremila persone ricevere la salvezza e la vita eterna. Il fallimento di Pietro di una mattina si trasforma nella salvezza di migliaia di persone.

Oggi non restare nel tuo fallimento e scoraggiamento ma credi nel KAIROS di Dio, nel Suo piano e nel Suo tempo perfetto ma soprattutto oggi non restare a riva ma prendi il largo alla Sua presenza dove ci sono gioie a sazietà (Salmo 16:11).

Stefano Guaglione



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